mercoledì 21 maggio 2014

Considerazioni sparse.

E se sono mesi che non scrivo, che apro la pagina bianca ma poi la richiudo. Che le cose da dire sarebbero tante ma sono confuse.
E se devo fare pace col cervello, ancora. 
E se do consigli che puntualmente non seguo, ma questa è una storia vecchia.
E se mi sveglio con il rumore della macchinetta del caffè. E il profumo del ciambellone.
E se penso che dovrei andare a vivere da sola. Ma che poi porterei a mia madre le camicie di Zara da stirare perché "fattelo dì, 'ste camicie non se reggono!". 
E se ho lo stomaco chiuso, così. E se scopri la bellezza dei rapporti veri, delle amicizie sane, quelle che ti cazziano ma ti abbracciano, ti giustificano ma ti dicono che forse dovresti cambiare qualcosa. 
E se ho pensieri e necessità. 
E se a quei pensieri e necessità do un nome e un cognome, che lo sapevo già, ma dirlo a voce alta a qualcuno è tutta un'altra storia. 
E se chiamo un post "considerazioni sparse" ma avrei dovuto intitolarlo "chiamate uno bravo".
E se faccio bilanci e valutazioni e non è nemmeno ancora l'ultimo dell'anno.
E se faccio progetti spaventosi, accattivanti, terrorizzanti. Ma vivi. 
E se l'esame di stato è alle porte e mi convinco che l'importante, in certi casi, è partecipare.


E se "la mia filosofia personale è di non intraprendere un progetto se non è innegabilmente straordinario e quasi irrealizzabile".


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